Ripubblichiamo un appello di CasaMorigi, storica occupazione abitativa milanese, ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà a questa esperienza di lotta sociale
L’esperienza di occupazione e di autogestione di CasaMorigi, avviata nel 1976, è giunta a un momento cruciale della sua esistenza.
In questi 40 anni la casa è riuscita a respingere le frequenti minacce di sgombero interloquendo con le istituzioni che ne erano proprietarie, ma nell’era Moratti le cose sono precipitate.
Il primo attacco del comune, ovvero il tentativo di sgombero in 30gg per inagibilità nel 2005, è stato respinto con una sentenza del TAR, ma il secondo, cioè la cartolarizzazione e successiva vendita dello stabile avvenuta all’indomani dell’elezione del nuovo sindaco, ha fatto in modo che il nuovo interlocutore privato potesse immediatamente rivendicare la proprietà dell’immobile senza dover tener conto del valore dell’esperienza di autogestione e del fabbisogno abitativo da essa accontentato, nè della salvaguardia delle emergenze umane e sociali che la casa ha da sempre ospitato.
L’assemblea di gestione della casa ha quindi valutato quale strada seguire per la tutela di ogni abitante e dell’associazione della casa e ha deciso di avviare una trattativa con la nuova proprietà affinché sia scongiurato uno sgombero forzato e a tutti sia garantita la possibilità di un rialloggio dignitoso nell’eventualità di un rilascio volontario dell’immobile.
La trattativa, lunga, complessa e tuttora in corso, prevede le seguenti richieste:
– garantire un alloggio per tutti gli abitanti, in primis i casi sociali.
– garantire uno spazio per le associazioni.
– poter continuare l’esperienza di casamorigi in un altro stabile.
– definizione dei ricorsi di uso capione.
La situazione che si sta delineando in caso di rilascio volontario è la possibilità di riallocazione in alloggi con contratti di 4+4 anni e gratuito per un periodo che varia da 3 a 4 anni a seconda dei casi, o un contributo economico diretto a chi decida di far fronte al proprio fabbisogno abitativo nei medesimi termini e in maniera autonoma.
Seguiranno altri comunicati.