Negli scorsi mesi la associazione Ambulatorio Medico Popolare aveva ricevuto una proposta di regolarizzazione da parte della proprietà. In molti ci avevate manifestato la volontà di sostenere economicamente l’impegno dell’affitto; ora vi comunichiamo che la trattativa si è interrotta.
Nonostante la nostra buona volontà l’offerta si è rivelata essere non un regolare contratto di affitto ma una scrittura privata con una clausola finale inaccettabile: l’impegno a riconsegnare i locali il 31 dicembre 2013 con annesso ricatto, di condonarci solo in quel caso il denaro dovuto per presunti danni che una sentenza di tribunale gli riconosce.
Per una associazione che con duemila euro all’anno garantisce un servizio e un diritto essenziali a chi ne è privo, in cui nessuno dei trenta volontari e volontarie riceve o chiede un centesimo da 18 anni, si tratta di una cifra difficile da raggiungere. Oltretutto li chiede uno speculatore, che ha acquisito i quattro locali e le cantine sborsando una cifra irrisoria, pur sapendo il tipo di attività svolta nello spazio suddetto, nulla interessandogli ovviamente del diritto alla salute o dell’antirazzismo. (altro…)